Pelagia noctiluca – Medusa Luminosa

Pelagia noctiluca

La medusa luminosa, nome scientifico Pelagia noctiluca, è una piccola medusa appartenente alla famiglia Pelagiidae. Il nome deriva dal latino. La parola pelagia significa del mare, il termine nocti significa notte e luca sta per luce. Il nome sta quindi ad indicare la capacità che la medusa ha di brillare nel buio. Quando viene toccata o sollecitata infatti, emette dei fasci di luce verdastra.

Medusa luminosa - Pelagia noctiluca

La medusa luminosa generalmente vive in alto mare ma nel periodo autunnale e primaverile è possibile che si avvicini alle coste. È molto diffusa nel Mar Mediterraneo dove spesso balza agli onori delle cronache per le dolorose irritazioni che provoca quando viene sfiorata.

Al momento questa specie di meduse è molto diffusa e non è considerata a rischio estinzione. Per questo motivo la medusa luminosa non compare nella lista rossa IUCN. La sua aspettativa di vita va dai 2 ai 6 mesi.

Aspetto

La Pelagia noctiluca non ha una testa né un sistema nervoso centrale. In realtà è dotata solamente di un sistema nervoso primitivo formato da una rete di neuroni. La medusa è composta da una parte superiore a forma di ombrello, dal cui margine si diramano 8 lunghi tentacoli.

Dalla parte centrale dell’ombrello scendono invece 4 braccia orali. Queste rappresentano la parte principale che la medusa usa per alimentarsi. Il suo colore è variabile e si presume che questa caratteristica possa dipendere dall’età. La colorazione varia dal marrone al rosa violaceo, passando anche per tonalità giallognole.

Le dimensioni della Pelagia noctiluca sono contenute, il diametro dell’ombrello va dai 3 ai 10 cm. Le braccia orali possono raggiungere i 30 cm mentre i tentacoli possono arrivare fino a 40 cm. Sia i tentacoli che l’ombrello sono dotati di nematociti, piccoli organi che contengono i nematocisti, ovvero le vescicole urticanti.

Habitat

La medusa luminosa vive principalmente in mare aperto ma è possibile trovarla in qualsiasi luogo a seconda delle correnti marine. Non è raro trovarla anche nelle vicinanze delle coste, soprattutto in primavera ed in autunno.

Medusa luminosa - Pelagia noctiluca

Alimentazione

La Pelagia noctiluca è carnivora, si nutre di piccoli pesci, crostacei, uova e zooplancton. Cattura le sue prede con i tentacoli e le stordisce con le tossine presenti nelle vescicole urticanti. Il cibo viene poi digerito nella cavità intestinale.

Comportamento

La medusa luminosa si muove spesso in grandi gruppi. Nel corso degli anni sono stati rilevati schieramenti lunghi anche 45 Km e composti da migliaia di esemplari. Si muovono sospinte dalle correnti ma utilizzano anche un anello muscolare. Questo, contratto ritmicamente, fa muovere la campana (o ombrello) che in questo modo dà loro la spinta.

Veleno della Medusa Luminosa

Come scritto in precedenza, la Pelagia noctiluca è dotata di vescicole urticanti che sono presenti sia sui tentacoli che sulla parte a forma di ombrello. Queste vengono usate sia per la cattura delle prede sia a scopo difensivo.

I nematocisti, ovvero gli organi contenenti le tossine, vengono letteralmente sparati contro le vittime. Questo meccanismo funziona grazie alla pressione dell’acqua che permette un’espulsione velocissima dei nematocisti.

Questo è uno dei processi cellulari più veloci in natura ed avviene in 3 millisecondi. La pressione dell’acqua che permette un’espulsione così veloce delle tossine è molto alta, 150 bar.

La tossina presente nei nematocisti è tossica per la pelle. Il suo contatto con la pelle produce un bruciore intenso e lascia sulla pelle dei segni rossi simili a frustate. Tali effetti possono durare anche per settimane. La reazione al contatto con i tentacoli della medusa luminosa è molto soggettiva. Se la zona interessata è di piccole dimensioni il problema si risolve spesso in pochi giorni con impacchi di bicarbonato di sodio.

Quando invece la zona interessata dal contatto con i tentacoli è di grandi dimensioni, possono subentrare problemi più gravi.

Medusa luminosa - Pelagia noctilucaPhoto Credit: Arnaud Abadie @Flickr

Mal di testa, nausea, vertigini, vomito, difficoltà respiratorie ed anche shock anafilattico. Questi i problemi a cui si può andare incontro in caso di un contatto esteso con i tentacoli della Pelagia noctiluca.

Cosa Fare in Caso di Contatto

  • Per prima cosa occorre tranquillizzare la persona.
  • Lavare la parte interessata con acqua di mare o sabbia calda.
  • Controllare se sulla pelle sono rimaste delle nematocisti. In caso ve ne siano occorre rimuoverle per evitare che continuino ad inoculare veleno. Per toglierle si possono usare delle pinzette.
  • In seguito recarsi presso un presidio medico per un controllo della situazione.

Cosa non Fare

  • Non bendare la parte offesa per evitare un ulteriore fuoriuscita di veleno.
  • Non usare l’aceto per pulire la ferita. Se per alcune meduse questo trattamento può funzionare, non va bene per la medusa luminosa.

Riproduzione

La medusa luminosa ha sessi separati e si riproduce sessualmente tramite gameti rilasciati da gonadi situate vicino al centro del corpo. La fecondazione degli ovuli avviene esternamente. Ogni ovulo fecondato dà origine ad una planula che viene dispersa dalle correnti marine. Dalla planula poi, si sviluppa direttamente la giovane medusa che completa così il ciclo di vita.

Diffusione della Pelagia noctiluca

Mappa diffusione Medusa luminosa - Pelagia noctiluca
Mappa diffusione Medusa luminosa – Pelagia noctiluca

La Pelagia noctiluca vive nel Mar Mediterraneo, nell’Adriatico, nell’Oceano Atlantico e Pacifico.

Pelagia noctiluca – Medusa Luminosa

Guarda anche: Chironex fleckeri, una medusa mortale.

Guarda Anche

Verme bobbit - Eunice aphroditois

Verme Bobbit – Eunice aphroditois

Verme Bobbit – Eunice aphroditois Il verme Bobbit, nome scientifico Eunice aphroditois, è un anellide …