Seppia Fiammeggiante di Pfeffer – Metasepia pfefferi

Seppia fiammeggiante di Pfeffer – Metasepia pfefferi

La seppia fiammeggiante di Pfeffer, nome scientifico Metasepia pfefferi, è un cefalopode che appartiene alla famiglia Sepiidae.

 

Seppia fiammeggiante di Pfeffer - Metasepia pfefferi

Photo Credit: Klaus Stiefel@Flickr

Questa specie viene anche chiamata seppia galleggiante e cinghiale di mare. È un animale predatore che aiuta a tenere sotto controllo le dimensioni della popolazione di pesci e crostacei.

Secondo la lista rossa IUCN non ci sono dati sufficienti sulla seppia fiammeggiante per sapere se è a rischio estinzione. Dato che è tossica se viene ingerita, non è minacciata dalla pesca intensiva. Ultimamente viene però spesso catturata dagli esseri umani per abbellire gli acquari, per via del suo incredibile aspetto. Viene predata da foche, delfini e pesci.

Aspetto

La seppia fiammeggiante di Pfeffer ha dimensioni piuttosto ridotte. La sua lunghezza media è di circa 6 cm, raramente arriva a 8 cm.

Il colore di fondo è il marrone scuro, a cui si sovrappongono motivi bianchi e gialli. Le braccia sono invece viola-rosacee. La pelle di questo cefalopode però, contiene molti cromatofori, che sono cellule pigmentate che possono cambiare colore in caso di necessità.

Gli esemplari maschi e femmine hanno colori simili, tranne quando si devono riprodurre.

Il mantello è ampio e ovale, appiattito dorso-ventralmente. La testa è leggermente più stretta del mantello. La bocca è circondata da dieci appendici. Due delle appendici sono tentacoli (più lunghi), le altre otto sono braccia. Le braccia sono larghe e simili a delle lame. Ha gli occhi ben sviluppati.

Nei maschi una delle braccia viene modificata in un hectocotylus per contenere e trasferire gli spermatofori alla femmina.

Habitat Seppia Fiammeggiante di Pfeffer

La Metasepia pfefferi è un animale bentonico, vive cioè in stretto contatto con il fondale marino. In particolare, preferisce i substrati sabbiosi e fangosi delle acque tropicali sia costiere che nei pressi della barriera corallina.

È possibile trovare questa specie da 3 mt di profondità fino a 86 mt.

Comportamento

La seppia fiammeggiante di Pfeffer, rispetto ad altri cefalopodi, è una nuotatrice piuttosto lenta. Questo è dovuto al fatto che l’osso di seppia al suo interno è piccolo rispetto al mantello e le seppie non possono nuotare molto a lungo. È invece noto che, generalmente, “camminano” lungo il fondale marino utilizzando le braccia.

È un animale diurno, che trascorre il giorno in modo attivo, a caccia di cibo. I cromatofori situati sulla sua pelle consentono a questo animale di cambiare facilmente colore per mimetizzarsi con l’ambiente quando inseguono le prede o cercano di evitare i predatori. I maschi possono cambiare colore anche per mettersi in mostra e attirare le femmine.

La Metasepia pfefferi ha un cervello ben sviluppato. Questo le permette non solo di percepire le onde sonore ma anche di disporre della vista, del tatto e dell’olfatto.

Quando la seppia fiammeggiante si sente in pericolo crea macchie nere, bianche e gialle sulla sua pelle marrone scuro e trasforma le punte delle sue braccia in un rosso brillante. Questi colori vivaci vengono usati per avvertire i predatori della sua velenosità.

La seppia manterrà questo modello di colore, agiterà le braccia e secernerà inchiostro per disorientare il predatore e cercare di fuggire. Non si conoscono casi di aggressione nei confronti dell’uomo avvenuti senza alcuna provocazione.

Veleno della Seppia Fiammeggiante di Pfeffer

La Metasepia pfefferi è una delle tre specie velenose conosciute di cefalopodi. Il veleno viene utilizzato principalmente nella caccia o per difesa.

È stato dimostrato che il veleno della seppia fiammeggiante di Pfeffer contiene delle tossine che hanno effetti letali simili a quelle del polpo dagli anelli blu.

Il veleno di questa specie è molto tossico e potrebbe essere in grado di uccidere rapidamente un essere umano adulto. Non è ancora chiaro se la seppia morda direttamente le prede o i suoi aggressori oppure se rilasci il veleno nell’acqua circostante.

È stato recentemente scoperto che il veleno di cui dispone questo animale potrebbe avere usi utili in medicina.

Contro il veleno della Metasepia pfefferi non esiste alcun antidoto.

Alimentazione

Le seppie sono animali carnivori. Si nutrono principalmente di crostacei, artropodi e pesci ossei.

Seppia fiammeggiante di Pfeffer - Metasepia pfefferi

Photo Credit: Klaus Stiefel@Flickr

Riproduzione

La seppia fiammeggiante di Pfeffer è ovipara, depone cioè le uova.

La stagione dell’accoppiamento è la primavera, quando il maschio accende i suoi colori per attirare le femmine. Alcuni maschi possono cambiare colore anche per sembrare una femmina. In questo modo evitano i maschi più aggressivi e riescono ad accoppiarsi.

Le femmine generalmente si accoppiano con più di un maschio per fecondazione interna. È per questo motivo che il maschio può spruzzare acqua nella femmina, per eliminare gli spermatofori dai compagni precedenti.

Durante l’accoppiamento il maschio trasferirà il suo spermatoforo in una sacca sul lato inferiore del mantello della femmina. A questo punto la femmina afferra lo spermatoforo con le braccia e lo deposita sulle uova.

Dopo la fecondazione, la femmina depone le uova una ad una in fessure difficili da raggiungere, per nasconderle e proteggerle dai predatori. Dopo la schiusa non c’è alcuna cura dei piccoli da parte della madre che, molto spesso, muore subito dopo la deposizione delle uova.

In base all’osservazione di altre specie della stessa famiglia, la durata della vita di una Metasepia pfefferi è stimata tra i 18 e i 24 mesi.

Diffusione

Mappa diffusione Seppia fiammeggiante di Pfeffer - Metasepia pfefferi
Mappa diffusione Seppia fiammeggiante – Metasepia pfefferi

La seppia fiammeggiante di Pfeffer si trova nella regione tropicale dell’ Indo-Pacifico. In particolare troviamo questa seppia lungo le coste settentrionali e occidentali dell’Australia, fino al confine meridionale della Nuova Guinea.

Seppia fiammeggiante di Pfeffer – Metasepia pfefferi

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