Bombo – Bombus

Bombo – Bombus

Il bombo, nome scientifico Bombus, è un genere di insetti appartenenti alla famiglia Apidae, come l’ape e l’ape africanizzata. Questo genere comprende circa 250 specie di imenotteri, divise in 38 sottogeneri.

Bombo succhia nettare su un fiore

Il bombo è l’unico gruppo di insetti appartenente alla tribù dei Bombini ancora esistente. Altri generi appartenenti a questa tribù sono note ma riconosciute soltanto nei fossili.

Il nome scientifico Bombus, è una parola latina che si riferisce ad un suono ronzante. In inglese è noto come bumblebee.

Questi imenotteri sono molto usati dall’uomo nell’agricoltura per l’impollinazione delle piante da frutto e per gli ortaggi. Grazie alla sua conformazione fisica infatti, il bombo è in grado di impollinare delle piante normalmente difficili, come il pomodoro.

Aspetto

Il bombo varia nell’aspetto a seconda della specie ma, in generale, è paffuto e ricoperto da una folta peluria. I peli agiscono da isolante per mantenere caldi i bombi quando fa freddo. Non a caso le specie che vivono nelle zone più fredde hanno una peluria più lunga e più spessa di quelli che vivono in climi tropicali.

Questi insetti sono più grandi, più larghi e più tozzi delle api e la parte finale del loro addome è più arrotondata. Le dimensioni sono molto variabili anche all’interno della stessa specie. La specie più grande comunque è la B. dahlbomii del Cile, che raggiunge i 4 cm.

Molte specie di Bombus hanno poche strisce di colore giallo e nero, alcuni hanno invece colori uniformi. Il suoi colori vivaci sono un segnale di avvertimento per i predatori, dato che le femmine possono infliggere una puntura dolorosa. A seconda della specie, il colore può variare dal nero totale, al giallo brillante, al rosso, all’arancio, al bianco e al rosa.

Hanno lunghe proboscidi che gli permettono di raccogliere il nettare anche dai fiori di forma tubolare o chiusi in bocciolo. I bombi non hanno le orecchie però sono sensibili alle vibrazioni prodotte dal suono.

Un’altra particolarità di questi insetti è che i muscoli non sono accoppiati alle ali. Questo significa che i loro muscoli fanno letteralmente vibrare tutto l’addome. Il Bombus ha bisogno di riscaldarsi per poter volare e per tutte le sue funzioni biologiche, specie nelle zone più fredde. Questa vibrazione produce anche il classico ronzio del suo volo che non è dovuto alle ali come si è a lungo erroneamente creduto.

Habitat

Il bombo ama i il clima temperato anche se si trova spesso ad alte latitudini e altitudini. Esistono comunque alcune specie di Bombus che vivono nelle pianure tropicali e altre in zone dal clima molto freddo dove le api non potrebbero sopravvivere.

Il Nido

I nidi dei bombi sono generalmente più piccoli degli alveari delle api. Solitamente ospitano tra i 50 ed i 400 esemplari, ma possono arrivare ad un massimo di 1.700.

Alcune specie nidificano sottoterra, scegliendo vecchie tane di roditori o comunque luoghi riparati. Evitano i luoghi troppo esposti alla luce solare diretta perché potrebbe causare un pericoloso surriscaldamento.

Altre specie costruiscono invece i nidi all’aperto, nell’erba o negli incavi negli alberi. Il nido dei bombi non è ordinato come quello delle api. Le celle sono raggruppate in modo disordinato.

Nelle regioni temperate i nidi durano solo per una stagione, non sopravvivendo all’inverno. Una curiosità. Le operaie rimuovono i bombi e le larve morte dal nido. Depositano i loro corpi fuori contribuendo così a prevenire le malattie.

Comportamento

Il bombo tende a visitare gli stessi fiori ogni giorno, a patto che continui a trovare nettare e polline. Alcune specie, quando visitano un fiore, lasciano un segnale odoroso su di esso. Questo segnale  scoraggia gli altri insetti dal visitare quel fiore, almeno fino a quando l’odore non svanisce.

Quando cerca il nettare può arrivare fino a 2 km di distanza dalla sua colonia.

Questi insetti possono rilevare la temperatura dei fiori, nonché le loro parti più calde e più fredde. Usano queste informazioni per riconoscere i fiori. Sono molto rapidi, durante il foraggiamento, possono raggiungere la notevole velocità di volo di 54 km/h.

Il polline viene rimosso volontariamente o accidentalmente. La rimozione accidentale si verifica quando i bombi maschi, entrando in un fiore, ricevono una spolverata di polline che viene poi trattenuta dai loro peli. In questo modo impollinano le piante anche solo volandoci sopra. La vibrazione dei loro muscoli infatti, fa cadere il polline che avevano accumulato sui peli. I maschi raccolgono volontariamente soltanto il nettare e lo fanno per nutrirsi. Non a caso i maschi visitano fiori piuttosto diversi da quelli delle operaie, avendo differenti esigenze nutrizionali.

Le regine e le operaie che invece raccolgono il polline volutamente, lo trasportano in degli appositi spazi presenti sulle loro zampe posteriori. Una volta raccolti il ​​nettare e il polline, ritornano al nido e depositano il raccolto in celle di cera per la sua conservazione.

A differenza delle api domestiche, i Bombus immagazzinano cibo solo per pochi giorni, quindi sono molto più vulnerabili alla carenza di cibo.

La Puntura del Bombo

Questi insetti non sono normalmente aggressivi. La regina e le operaie possono pungere per difendere il nido oppure se vengono infastidite. A differenza delle api da miele, durante la puntura il Bombus non perde il proprio pungiglione. Per questo può pungere ripetutamente senza avere alcun danno e nella ferita non resta il pungiglione.

Il loro veleno è molto simile a quello delle api e non provoca gravi danni all’essere umano, a parte il dolore e il gonfiore. In alcuni rari casi il veleno di questi imenotteri può causare anafilassi, per cui è sempre bene non sottovalutare la loro puntura.

Alimentazione

La proboscide è una struttura lunga e pelosa che si estende dalla mascella. La funzione principale di questo organo è l’immersione nel nettare. La punta probabilmente agisce come una ventosa, al fine di aspirare il cibo. A riposo o durante il volo, la proboscide viene tenuta piegata sotto la testa. Più lunga è la sua proboscide, più il bombo potrà sondare un fiore in profondità.

Probabilmente questi insetti imparano attraverso l’esperienza quale tipo di fiori sia il più adatto alla lunghezza della loro proboscide. I fiori che generalmente prediligono sono quelli del gelsomino, del biancospino, del tiglio, del glicine, della piracanta, della robinia e del lauroceraso.

I Bombus con proboscidi più corte hanno sicuramente maggiori difficoltà nel nutrirsi rispetto a quelli con proboscidi più lunghe.

Bombo - Bombus

Riproduzione

Nelle regioni a clima temperato, le giovani regine lasciano il nido in autunno e si accoppiano con i maschi, spesso più di una volta.

I maschi e le operaie muoiono quando le temperature si abbassano. Le regine invece si nutrono abbondantemente per accumulare depositi di grasso per l’inverno. Queste sopravvivono in uno stato di inattività chiamato diapausa. Generalmente attendono sotto terra che le temperature tornino a salire. La regina resta in questa sorta di letargo fino alla primavera dell’anno successivo.

Nelle regine fecondate, le uova passano attraverso una spermateca, in cui è stato depositato e conservato lo sperma dall’accoppiamento. A seconda delle necessità, la regina può decidere che l’uovo sia fecondato oppure no.

Le uova non fecondate daranno alla luce dei maschi aploidi. Le uova fecondate si trasformano invece in femmine diploidi e regine.

Le operaie possono talvolta deporre uova aploidi non fecondate che possono dare alla luce dei maschi. Solo le regine fecondate possono deporre uova diploidi che maturano in operaie e nuove regine. La regina comunque cerca di ridurre al minimo la competizione riproduttiva delle operaie sopprimendo la deposizione delle loro uova attraverso l’aggressione fisica e i feromoni.

La regina è quindi solitamente la madre di tutti i primi maschi che nascono. Le operaie  cominciano a deporre uova aploidi più tardi, quando diminuisce la capacità della regina di sopprimerne la produzione.

Per lo sviluppo, le larve dovranno essere alimentate sia con il nettare per i carboidrati che con il polline per le proteine.

Dopo la nascita del primo o del secondo gruppo di discendenti, le operaie si occupano del foraggiamento mentre la regina continua a deporre le uova e a prendersi cura delle larve. La colonia continua così a crescere fino a dare vita a nuovi maschi e nuove regine.

Il loro ciclo vitale dura un anno.

Conservazione

Questi preziosi insetti impollinatori sono in pericolo nella maggior parte dei paesi sviluppati. Purtroppo a causa della riduzione delle piante di cui si cibano e dei danni collaterali dovuti ai pesticidi molte specie si sono già estinte.

I tentativi per la conservazione del bombo sono ancora agli inizi in molte parti del mondo. Tuttavia si stanno compiendo sforzi per gestire meglio i terreni agricoli in funzione dell’importante ruolo che l’animale svolge nell’impollinazione delle colture.

Il primo santuario di Bombus al mondo è stato fondato nel 2008 in Scozia, nella Riserva Naturale Nazionale di Loch Leven.

Diffusione

Mappa diffusione Bombo - Bombus
Mappa diffusione Bombo – Bombus

I bombi sono praticamente cosmopoliti, ma sono assenti nel continente australiano e al sud del Sahara. Questi insetti sono stati introdotti dall’uomo in Nuova Zelanda e in Tasmania, dove aiutano l’agricoltura come impollinatori.

Bombo – Bombus

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