Calabrone – Vespa crabro
Il calabrone appartiene alla famiglia Vespidae e ne è il più grande rappresentante europeo. Con il termine calabrone vengono spesso erroneamente indicati anche i bombi che però non appartengono a questa famiglia e quindi non hanno nulla a che fare con questa specie.
La formazione di una colonia di calabroni ha inizio con il risveglio dal letargo della regina. In inverno infatti la regina va in letargo in una cavità ben riparata all’interno di un tronco o sotto terra.
Il risveglio avviene quando la regina avverte il calore dei primi raggi di sole primaverili. A questo punto va alla ricerca di un luogo adatto dove poter costruire il nido. Una volta costruito il nido comincia a deporre le uova, una per ogni cella costruita.
Dopo 5 giorni vengono alla luce le larve che la regina stessa nutre dapprima con nettare e poi con insetti. Dopo circa 4 settimane le larve si sono trasformate in giovani operaie sterili che non sono quindi in grado di riprodursi.
A questo punto il compito della regina è solo quello di produrre altre uova. Alla sua nutrizione e a tutto il resto pensano le operaie calabrone. Man mano che vengono prodotte altre uova il nido aumenta di dimensione. A fine estate termina la produzione di uova ed è con l’ultima covata che verranno alla luce i calabroni maschi (da uova non fecondate) e le future regine.
A fine settembre, quando l’ultima covata ha ormai dato alla luce i nuovi esemplari, il nido comincia il suo declino. I maschi di calabrone si accoppiano con le femmine le quali, dopo aver accumulato una riserva corporea di sostanze grasse, si preparano per affrontare il letargo. L’anno seguente tutto il ciclo ricomincerà dall’inizio.
Puntura e Veleno del Calabrone
Per natura il calabrone non è interessato ad attaccare l’uomo, visto che non è considerato come una preda. Vi sono casi in cui però, se disturbati ed infastiditi, in quanto insetti piuttosto aggressivi, non esitano a pungere anche gli esseri umani.
Quando il calabrone punge inietta una quantità minima di veleno, che è quella sufficiente per annientare le sue piccole prede.
Nel caso dell’uomo, normalmente una puntura di calabrone, a parte il dolore ed il gonfiore, non rappresenta un particolare problema. Le complicazioni potrebbero sorgere nel caso di allergia quando si scatena una reazione anafilattica. In questo caso se non si interviene immediatamente si rischia seriamente la vita.
Un altro aspetto pericoloso della Vespa crabro è rappresentato dalle punture multiple, in questo caso infatti, la quantità di veleno iniettata è maggiore. Il suo veleno è una complessa miscela di proteine con un duplice effetto: tossico ed allergenico.
Tossicità
Il veleno della Vespa crabro è abbastanza potente, il suo valore LD50 è di 4,0 mg / Kg. Fortunatamente, come scritto in precedenza, la quantità iniettata con una puntura, è minima. Si stima che per essere letale in un uomo adulto occorrono più di 100 punture, mentre per un bambino ne bastano più di 60.
Nel 90% dei casi la puntura di calabrone, oltre al dolore e all’arrossamento della zona punta, provoca solo gonfiore. Questi sintomi possono durare da poche ore a qualche giorno. Non essendo seghettato come il pungiglione dell’ape, non sempre il pungiglione del calabrone rimane conficcato nella pelle.
Allergia al Veleno del Calabrone
Questo è l’aspetto più grave che fortunatamente riguarda solo una piccola percentuale delle persone che vengono punte da un calabrone. Il suo veleno contiene composti che scatenano una reazione di varie intensità da parte del sistema immunitario.
La reazione allergica può presentarsi in maniera moderata e localizzata. Gonfiore, arrossamento ed aumento della temperatura si verificano in modo localizzato e si risolvono in modo spontaneo senza bisogno di cure.
Lo shock anafilattico invece è una grave reazione del sistema immunitario ad una sostanza chiamata allergene nei confronti della quale vi è una spiccata ipersensibilità. I sintomi più comuni sono prurito, gonfiore, vertigini, febbre, difficoltà respiratorie, rapido calo della pressione arteriosa e collasso.
In caso di shock anafilattico, senza un pronto intervento medico, può sopraggiungere la morte.
Cosa Fare in caso di Puntura
In caso di puntura di calabrone è di fondamentale importanza osservare la reazione immediata dell’organismo della persona che è stata punta. In caso si evidenzino i sintomi di una reazione allergica anafilattica è necessario recarsi con urgenza presso il presidio medico più vicino.
Cosa Fare
In caso di puntura di calabrone è possibile schiacciare la zona della puntura per provare far uscire un po’ del veleno iniettato. Questa operazione va effettuata nell’immediato, prima che il veleno entri completamente in circolo, se compiuta dopo 30 secondi dalla puntura, l’operazione non ha nessun effetto.
Applicare del ghiaccio sulla puntura, possibilmente non in modo diretto, ma applicando prima una garza o un altro tipo di tessuto tra il ghiaccio e la puntura.
Consiglio
Chi sa di essere allergico alle punture di insetti dovrebbe sempre portare con sé il Kit salva vita appositamente studiato per questo scopo. Il kit è acquistabile in farmacia e contiene un’iniezione di adrenalina che evita la shock anafilattico.
Dove si Trova il Calabrone
Europa
La Vespa crabro è praticamente presente in quasi tutti gli stati europei con esclusione dell’Irlanda, del sud della Turchia, del nord della Svezia, della Norvegia e della Russia. Il calabrone europeo è assente anche nel sud della Spagna e del Portogallo.
Stati Uniti
Florida, Alabama, Georgia, Carolina del sud e del nord, Tennessee, Wyoming, Dakota del nord e del sud, Iowa, Nebraska, Minnesota, Wisconsin, Michigan, Illinois, Indiana, New York, Kentucky, Virginia, Pennsylvania e alcune zone dell’estremo sud del Canada.
Asia
Il calaborne si trova in Giappone, Corea del nord e del sud, Cina, Mongolia e Kazakistan.
Calabrone – Vespa crabro