Vespa boia – Polistes carnifex

Vespa boia – Polistes carnifex

La vespa boia, nome scientifico Polistes carnifex, appartiene alla famiglia Vespidae. Questa vespa è classificata nella sottofamiglia Polistinae. A questa sottofamiglia appartengono le cosiddette paper wasp, letteralmente vespe di carta.

Vespa boia - Polistes carnifex

Questi tipi di vespe si chiamano così perché mescolano saliva e fibre di legno per costruire dei nidi che sembrano fatti di cartone.
La vespa boia appartiene al genere Polistes, il più grande della famiglia Vespidae e l’unico della tribù dei Polistini.

Il nome scientifico della specie carnifex è un termine latino che significa letteralmente carnefice. Il nome comune vespa boia fu invece attribuito a questo insetto nel 2018 dallo youtuber ed educatore statunitense Coyote Peterson per via della traduzione dal latino.

Oltre alla Polistes carnifex carnifex, esistono due sottospecie: la Polistes carnifex boliviensis e la Polistes carnifex rufipennis.

Aspetto

La vespa boia ha dimensioni di tutto rispetto. La lunghezza media del suo corpo è tra i 2,5 e i 2,7 cm ma alcuni esemplari sono arrivati a raggiungere i 3,3 cm.

La Polistes carnifex è di colore giallo con alcune strisce marroni che possono tendere al nerastro. Le antenne sono gialle con la base più scura. Le mascelle sono bruno rossastre, contornate di nero. L’ addome è giallo, con il secondo segmento più scuro alla base. Le ali sono bruno rossastre e le zampe sono di colore scuro.

Questo insetto ha le mandibole corte e forti che dispongono di denti, utilizzati per prendere le fibre di legno, costruire i nidi e catturare e triturare le prede.

Habitat della Vespa Boia

La Polistes carnifex predilige le foreste tropicali sempreverdi nelle zone costiere. Sceglie zone umide e aperte e habitat boscosi ma in assenza di forti piogge.

Comportamento e Riproduzione

La vespa boia è un insetto relativamente poco aggressivo ed eusociale.

Il nido viene costruito da una sola regina. I nidi di questa specie sono composti da fibre di legno che le vespe masticano e usano come intonaco. Sono solitamente posizionati sotto a varie specie di alberi o sotto alle grondaie degli edifici e sorretti al centro da un unico picciolo rinforzato da un materiale gelatinoso. I nidi di questa specie sono pendenti e aperti, con un diametro di non oltre i 9 cm. Tuttavia è stato documentato un super nido che misurava ben 27 cm di diametro.

Ogni nido è costituito da una serie di celle cartacee orizzontali in cui la regina depone uova diploidi che daranno vita alle operaie.  Le operaie che emergono dalle prime uova contribuiscono poi  all’ampliamento del nido e allo sviluppo della colonia. Le operaie possono infatti deporre uova aploidi non fecondate che possono dare alla luce dei maschi.

Questa specie è soggetta al cosiddetto worker policing, letteralmente controllo delle operaie. La regina preferisce avere figli propri e cerca quindi di sopprimere quelli aploidi delle operaie. La cosa curiosa è che anche le altre operaie preferiscono le larve della regina e cercano di impedire alle loro sorelle di deporre uova proprie.

Una colonia di Polistes carnifex è formata solitamente dai 4 ai 13 esemplari adulti, solo raramente comprende più elementi che possono arrivare a 28.

Questi sono insetti territoriali. I maschi presenti in una zona composta da gruppi di alberi e arbusti senza nidi, scacciano gli altri maschi della stessa specie. Questo ci fa presupporre che le femmine si accoppino solo con i maschi presenti nel loro territorio.

I nidi della vespa boia sono stati a volte trovati a meno di un metro da quelli della vespa camoati. Le due specie condividono le stesse aree geografiche e sembrano tollerarsi a vicenda senza problemi.

Veleno della Vespa Boia e Sintomi

Il veleno della Polistes carnifex è una complessa miscela di composti che ha diverse funzioni nell’organizzazione sociale di una colonia. Il veleno infatti non serve solo come arma di difesa dagli eventuali predatori ma anche come segnale d’allarme.

Vespa boia - Polistes carnifex pungiglione

È inoltre molto probabile che particolari composti di questa miscela vengano utilizzati anche come agenti antimicrobici per la difesa della colonia da varie patologie.

Il veleno della vespa boia è di tipo neurotossico, composto da feromoni, ammine, serotonina, istamina, tiramina, dopamina e diverse proteine. Alcune di queste proteine possono essere antigeni potenti e causare forti reazioni allergiche sia negli esseri umani che negli animali.

Le reazioni allergiche possono essere locali con rossore e gonfiore limitati alla zona della puntura oppure avere carattere sistemico. In questo ultimo caso la situazione è ben più grave perché si può passare da un’orticaria generalizzata all’anafilassi prolungata che può essere fatale.

Alcuni soggetti che sono stati punti da questo insetto sostengono che il veleno sia anche necrotico, dato che la zona di pelle intorno alla puntura è marcita.

A tutto ciò si aggiunge il dolore lancinante che la puntura della vespa boia provoca nelle sue vittime.

Nella scala del dolore di Schmidt la puntura della Polistes carnifex è incontrastata al primo posto, davanti perfino alla dolorosissima puntura della formica proiettile.

Il dolore che provoca è descritto come intenso, puro, duraturo e la sensazione è quella di sentirsi scorticare la pelle nella zona punta.

Alimentazione

Gli esemplari adulti si nutrono di nettare e melata.

La regina nutre invece le larve con nettare e insetti uccisi e spezzettati appositamente per questo.

Conservazione

La Polistes carnifex non è presente nella lista rossa IUCN, si ritiene quindi che non sia a rischio di estinzione.

Questa specie è inoltre presente nell’Area protetta Shipstern Conservation & Management, in Belize.

Diffusione

Mappa diffusione Vespa boia - Polistes carnifex
Mappa diffusione Vespa boia – Polistes carnifex

La vespa boia vive in Arizona, Messico, sud del Texas, Guatemala, Honduras, Belize, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia, Venezuela, Perù, Argentina, Bolivia e Paraguay.

Vespa boia – Polistes carnifex

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