Vespa velutina – Calabrone asiatico
La Vespa velutina, conosciuta comunemente come calabrone asiatico o calabrone dalle zampe gialle, appartiene alla famiglia Vespidae.
Questa specie è originaria del sud est asiatico e viene spesso erroneamente confusa con il più pericoloso calabrone giapponese.
La Vespa velutina è una specie invasiva che crea molti problemi, non soltanto perché è un potenziale pericolo per gli esseri umani. Questo insetto ha infatti un forte impatto sulla biodiversità. Molte delle specie predate dal calabrone asiatico sono insetti impollinatori, necessari per l’esistenza di molte piante. Una riduzione del loro numero può causare danni su larga scala all’intero ecosistema.
Inoltre, come vedremo in seguito, questa specie causa una grave diminuzione delle produzioni dell’apicoltura.
Al momento si conoscono 11 sottospecie di Vespa velutina.
Aspetto
La Vespa velutina è leggermente più piccola del classico calabrone europeo. Le regine misurano mediamente 3 cm, i maschi circa 2,5 cm e le operaie 2 cm.
Questa specie ha il dorso si colore marrone o nero e dall’aspetto vellutato, da qui in suo nome scientifico. L’addome è marrone e la sua caratteristica distintiva sono le zampe, di colore giallo. Ogni segmento addominale presenta una linea posteriore gialla, ad eccezione del quarto segmento che ha invece una linea arancione. La testa è nera mentre il muso è giallo.
Il suo pungiglione è più grande di quello di un’ape.
L’aspetto del calabrone asiatico può comunque variare a seconda della sottospecie e della zona geografica, e questo causa difficoltà nel riconoscimento. In Europa la sottospecie più diffusa è Vespa velutina nigrithorax.
Habitat
La Vespa velutina è facilmente adattabile. Vive in foreste e boschi, zone rurali ma anche aree urbane. I nidi possono contenere migliaia di esemplari. Quelli presenti nelle aree abitate sono spesso costruiti sugli alberi vicino alle case o su diversi supporti artificiali quali balconi, cornicioni e simili.
Alimentazione
Il calabrone asiatico si nutre di una vasta gamma di insetti, a seconda della disponibilità delle zone in cui vive. Per nutrirsi questa vespa insegue e cattura mosche, libellule, ortotteri e purtroppo anche api.
Studi condotti in Francia hanno dimostrato che negli ambienti urbani, in cui la concentrazione di apiari è elevata, la dieta della Vespa velutina è composta il 66% da api mellifere e altre specie simili. Nelle zone boschive e rurali questa percentuale scende al 33/35%.
Comportamento della Vespa velutina
Una volta che questa specie ha identificato una fonte proteica importante come un apiario, lo visita ogni giorno. Il motivo risiede nel maggior successo di predazione. Per questa ragione quando queste vespe trovano una colonia di api o un apiario, tendono a stabilirsi nelle vicinanze e a specializzarsi nella caccia alle api. Ogni calabrone asiatico difende vigorosamente il suo territorio di caccia, uccidendo qualsiasi rivale.
La Vespa velutina vola all’interno di un’area di circa mezzo metro quadrato, memorizzando la strada da cui le api operaie ritornano all’alveare. Non appena un’ape vola via, un calabrone asiatico la sostituisce, di solito entro pochi secondi, avendo così accesso all’alveare. La caccia della vespa è avvantaggiata dal fatto che il suo ritmo circadiano è simile a quello delle api, con un’attività più intensa al mattino e nel pomeriggio.
Nella sue zone d’origine, la Vespa velutina caccia principalmente Apis cerana, l’ape orientale del miele. Quest’ultima però ha sviluppato un’efficace tecnica di difesa. All’ingresso dei loro alveari infatti, ci sono delle “guardie”, api specializzate nell’uccisione degli intrusi. Inoltre, quando sono sotto attacco, le Apis cerana tendono a ritirarsi tutte nell’alveare. Quando entra un calabrone, gli si ammassano tutte addosso portandolo alla morte per surriscaldamento.
In Europa, l’ Apis mellifera non è stata sottoposta alla selezione naturale per contrastare gli attacchi di questa vespa che, infatti, ha gioco facile. Queste api si avvicinano ai loro alveari in modo lento e indiretto e tendono a fuggire quando sono sotto attacco. Purtroppo le nostre api sono del tutto indifese di fronte a questi predatori.
Sebbene il calabrone asiatico non sia aggressivo con gli esseri umani, attacca in gruppo non appena sente che il suo nido è minacciato.
Veleno
Le informazioni sui fattori letali o tossici del veleno della Vespa velutina sono estremamente carenti. Eppure le punture di questi insetti si sono rivelate un grave problema di salute pubblica in Cina negli ultimi anni.
Anche in questo veleno è stata documentata la presenza degli allergeni solitamente considerati il principale fattore letale della puntura di vespe. Tuttavia, nel veleno della Vespa velutina è stata identificata una maggiore abbondanza di tossine e neurotossine rispetto al veleno delle vespe comuni. Questo implica delle reazioni tossiche oltre ai normali effetti allergici, con conseguenti danni agli organi e rischio di decesso.
Non a caso, la maggior parte dei pazienti con punture multiple di Vespa velutina soffre più di disfunzioni organiche causate da reazioni tossiche che di reazioni allergiche o shock anafilattico.
Questo significa che la tossicità del veleno del calabrone asiatico può essere attribuita ad enzimi emolitici, miotossici, neurotossici, vasodilatatori, nefrotossici ed epatotossici.
Inoltre, uno studio ha evidenziato come questa specie contenga nel veleno sostanze volatili usate come feromoni d’allarme. (1) Questi feromoni inducono un maggiore stato di vigilanza e di attacco in tutte le vespe circostanti che li captano. In pratica significa che se si viene punti da uno solo di questi insetti si verrà presto attaccati anche da tutti quelli della stessa specie che sono nelle vicinanze.
Il tasso di mortalità per le punture del calabrone asiatico si attesta intorno al 5%. Questo tasso è stato calcolato da un rapporto clinico basato su 1090 pazienti ospedalizzati per punture multiple, durante il periodo che va dal 2009 al 2011.
Il Nido
Come altri calabroni, la Vespa velutina costruisce nidi che possono ospitare grandi colonie con migliaia di individui.
Per costruire il nido, le vespe raccolgono fibre dal legno morto e steli di piante, che mescolano con la saliva. I nidi così fatti sembrano di carta, di colore grigio o marrone, e sono resistenti all’acqua. La forma ricorda quella di un grosso uovo, lungo almeno mezzo metro. A differenza del nido del calabrone europeo, l’uscita è laterale invece che in basso.
Ciclo Vitale
Le colonie sono organizzate con una divisione del lavoro basata su tre classi: regina, operaie e maschi.
Il ciclo di vita annuale della Vespa velutina inizia in primavera. A partire da aprile, viene costruito un nido primario delle dimensioni di una pallina da tennis. La regina in questa fase è sola e responsabile della costruzione del nido, della deposizione delle uova e dell’alimentazione della covata.
Photo Credit: Gilles San Martin@Flickr
Quando il primo gruppo di operaie diventa adulto, la colonia e la regina potrebbero costruire un nuovo nido. Questo secondo nido ha spesso una posizione diversa, più in alto rispetto a quello primario. Questo nido viene costruito tra maggio e giugno ed è generalmente chiamato nido secondario. Esso ospiterà la colonia di calabroni per il resto della stagione, fino all’inverno.
A questo punto la regina inizia esclusivamente a deporre le uova. Le operaie si assumono invece la responsabilità della costruzione e dell’ampliamento del nido. Sono sempre le operaie ad allevare la covata, cercando sostanze zuccherine per nutrirsi e prede per nutrire la covata.
La Vespa velutina adulta ha bisogno di sostanze ricche di zuccheri, per questo sono spesso visibili vicino a fiori e alberi da frutto. Le larve invece sono alimentate con sostanze proteiche. Per tale motivo il calabrone asiatico preda altri insetti, in particolare le api, che sono abbondanti vicino agli alveari.
In un solo anno potrebbero emergere dal nido da 6.000 a 13.000 nuovi esemplari.
Il numero massimo di individui all’interno del nido viene raggiunto tra ottobre e novembre. Questo è il momento in cui le api sono più a rischio di predazione da parte di questa specie.
Da settembre appaiono i primi adulti riproduttivi: i maschi e poi le future regine. I maschi si accoppiano con le nuove regine e poi muoiono. Il nido verrà gradualmente abbandonato dalle regine appena nate che, dopo l’accoppiamento, cercheranno un posto per svernare.
Con l’avanzare della stagione fredda, la colonia muore. Il ciclo vitale si conclude e la vita del nido secondario del calabrone dalle zampe gialle termina.
Il ciclo ricomincerà la primavera successiva, grazie a molte regine sopravvissute all’inverno.
Diffusione

La Vespa velutina è originaria ed è presente nell’India settentrionale, Pakistan, Afghanistan, Bhutan, Cina, Taiwan, Birmania, Thailandia, Laos, Vietnam, Malesia, Cambogia e Giava.
Questa specie si è però diffusa anche in Italia, Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Corea del Sud e Giappone.
Secondo le Associazioni Italiane degli Apicoltori, dal 2017 la Vespa velutina è ben radicata nelle regioni nord-occidentali dell’Italia e la colonizzazione è in costante progresso.
Vespa velutina – Calabrone asiatico