Topo dalla criniera – Lophiomys imhausi
Il topo dalla criniera, nome scientifico Lophiomys imhausi, è un roditore appartenente alla famiglia Muridae. Viene chiamato anche topo africano dalla criniera velenosa.
Questo curioso animale, come vedremo in seguito, non è velenoso in sé ma prepara con cura il suo veleno. Anche il Loris Lento prepara il suo veleno, ma il Lophiomys imhausi deve affidarsi totalmente a fonti esterne.
Secondo la lista rossa IUCN , il topo dalla criniera ha un rischio minimo di estinguersi. Ciò è dovuto al fatto che la sua presenza è stata riscontrata in diverse aree protette e gli esemplari di questa specie sembrano essere piuttosto numerosi. Inoltre questa specie ha davvero pochissimi predatori naturali.
Aspetto
Il topo dalla criniera è un roditore dalle dimensioni di tutto rispetto. La lunghezza media del suo corpo oscilla tra i 18 e i 36 cm mentre la sua coda misura tra i 14 e i 17 cm. Questo significa che, dalla testa alla punta della coda, può arrivare a ben 53 cm complessivi! Le femmine sono generalmente più grandi dei maschi. Il peso di questi animali è compreso tra i 590 e i 920 gr.
Il mantello è composto da peli lunghi e folti, con una cresta di peli neri con la punta bianca sul dorso. Il suo aspetto ricorda vagamente un’istrice. Sui lati presenta una linea orizzontale, formata da peli più corti e marroni, che va restringersi verso la coda. Il ventre è invece di colore grigio chiaro o giallo/marroncino. La testa è nera, così come gli arti. La coda è ricoperta di lunghi peli arruffati, prevalentemente neri con la punta bianca.
Le zampe sono corte e con artigli ben sviluppati, tranne il pollice che ne è sprovvisto ed è parzialmente opponibile. La parte inferiore delle zampe è provvista di 6 cuscinetti carnosi. Le orecchie sono piccole e arrotondate.
Habitat del Topo dalla Criniera
Il Lophiomys imhausi vive prevalentemente nei boschi e nelle zone montuose. Tuttavia questa specie si è adattata in vari tipi di habitat. Possiamo trovarla nelle pianure quasi al livello del mare, negli ambienti rocciosi e in aree cespugliose vicino ai corsi d’acqua.
Creano il loro nido nei tronchi cavi degli alberi e perfino tra le pietre sulle pareti rocciose e i burroni.
Il topo dalla criniera può sopravvivere fino ad un’altitudine di 3.000 mt.
Comportamento
Questa è una specie parzialmente arboricola e notturna. Di notte si arrampica sui tronchi degli alberi, mentre di giorno si nasconde nelle loro cavità o in altri rifugi.
Sono eccellenti arrampicatori e a volte si muovono a testa in giù. Queste abilità sono probabilmente degli adattamenti che il topo dalla criniera ha sviluppato per compensare il fatto che si muove piuttosto lentamente.
Questa specie ha diversi modi per affrontare i predatori. Quando il topo si sente in pericolo, muove il corpo avanti e indietro, sbattendo i denti. È considerato un animale aggressivo che, quando è arrabbiato, sibila, sbuffa e ringhia, sollevando la cresta dei peli che ha sulla schiena.
Quando solleva la criniera, espone le sue linee laterali per attirare l’attenzione sulle ghiandole che emettono un terribile cattivo odore.
Di solito questi animali si spostano da soli ma possono convivere con i loro simili, altri tipi di roditori e iraci.
Veleno
La convinzione che il Lophiomys imhausi fosse velenoso è stata diffusa in Kenya per molto tempo. Questa teoria era avvalorata dal fatto che c’erano stati molti casi di cani domestici che erano morti dopo aver morso uno di questi topi.
In realtà, il topo della criniera non è velenoso di per sé. Uno studio del 2011 ha rivelato che questi roditori usano per difendersi le tossine di un albero, l’Acokanthera schimperi. Tradizionalmente questa pianta viene usata dalle popolazioni locali per cacciare, cospargendo il veleno che se ne ricava sulle punte delle frecce.
È un veleno organico, che contiene cardenolidi, composti simili a quelli che si trovano nei rospi delle canne e in alcuni farmaci per il cuore per gli esseri umani. I cardenolidi, in particolare quelli dell’Acokanthera schimperi, sono altamente tossici per la maggior parte degli animali.
Il roditore mastica la corteccia dell’albero per estrarne l’essenza velenosa. Successivamente applica il composto sui peli presenti nell’area ghiandolare che espone al nemico quando solleva la criniera. I peli presenti in questa zona hanno infatti una particolare struttura spugnosa a nido d’ape che gli permette di assorbire e trattenere il veleno. In questo modo, il meccanismo di difesa è efficacissimo. Un solo morso a questo animaletto può far ammalare e perfino morire i suoi predatori.
Il topo dalla criniera è l’unico mammifero noto per usare e immagazzinare tossine di una specie diversa dalla sua.
Quello che resta un mistero per i ricercatori è il perché questo topo sia in grado di resistere a un veleno che invece uccide tanti altri animali. Considerando la natura del veleno, identificare i componenti fisiologici che impediscono al Lophiomys imhausi di morire, potrebbe aiutare a trovare nuove cure per i problemi cardiaci.
Alimentazione
Il topo dalla criniera si nutre principalmente di foglie, germogli teneri, frutta e radici. Tuttavia, in cattività, questi animali hanno mostrato di gradire anche cereali, insetti, ortaggi e perfino carne.
Per mangiare si siedono sulle zampe posteriori e usano quelle anteriori per portare il cibo alla bocca. Non hanno bisogno di bere spesso perché gli alimenti che consumano forniscono loro un’idratazione adeguata.
È l’unica specie della famiglia Muroidea il cui stomaco è altamente compartimentato. Lo stomaco contiene cinque sezioni anatomicamente separate che assomigliano alla caratteristica conformazione dello stomaco dei ruminanti.
Inoltre questo topo è uno dei pochi roditori muroidi in grado di trarre profitto dal punto di vista metabolico dalla fermentazione gastrica della cellulosa.
Riproduzione
Il Lophiomys imhausi sembra essere monogamo ed è un fatto piuttosto raro tra i mammiferi. Si è pensato a lungo che questi roditori fossero tendenzialmente solitari, mentre oggi si è scoperto che possono formare dei piccoli nuclei familiari con la loro prole.
Sulla riproduzione di questa specie si conosce ancora molto poco. Sappiamo che una cucciolata è formata da 1-3 cuccioli alla volta. Alla nascita i piccoli sono già pelosi ma le classiche striature bianche e nere arriveranno soltanto intorno al nono giorno di vita.
I piccoli apriranno gli occhi 13 giorni dopo la nascita e saranno svezzati a circa 40 giorni.
La durata della vita di questi animali è molto variabile. In cattività, è stata registrata una vita media che va da 1,5 a 7,5 anni.
Diffusione
Il topo dalla criniera vive nell’Africa Orientale. Nello specifico possiamo trovarlo in Somalia, Etiopia centrale, Eritrea, Gibuti, Sudan, Kenya, Uganda e Tanzania occidentale.
In passato è stato segnalato in Arabia Saudita, anche se al momento la sua presenza non è confermata. In Israele sono stati invece trovati dei resti fossili di questa specie.
Topo dalla criniera – Lophiomys imhausi