Pesce Palla
Il pesce palla è un pesce osseo d’acqua dolce e salata appartenente alla famiglia dei Tetraodontidae BONAPARTE, ordine dei Tetraodontiformes. Ad oggi le specie note di questo tipo di pesce sono 120, di cui 30 vivono in acqua dolce. La maggior parte di pesci palla contiene tetrodotossina, un veleno 1.200 volte più potente del cianuro.
Vivono per lo più nelle acque calde dell’Oceano Indiano, Pacifico ed Atlantico. Grazie ai loro robustissimi denti, questi pesci si nutrono di molluschi, granchi, vermi, spugne e Acanthaster planci.
Negli ultimi anni ha fatto la sua comparsa nelle acque del mediterraneo il pesce palla maculato, il cui nome scientifico è Lagocephalus sceleratus. Questa tipologia di pesce palla è stato avvistato nelle acque che bagnano la Calabria, la Sicilia, la Sardegna, la Puglia e la Campania. È una specie invasiva e, vista la velocità con cui si diffonde, si ritiene che presto sarà presente lungo tutte le coste italiane. È un pesce estremamente tossico e non deve essere consumato in nessun caso.
Caratteristiche
Il nome Tetraodontidae deriva dal greco e significa “quattro denti”. Questi pesci hanno infatti quattro denti anteriori sottili e taglienti che occupano tutta la bocca. Con questi denti sono in grado di aprire cozze, vongole e di predare i crostacei che rappresentano una parte importante della loro dieta.
Sono caratterizzati da una vista molto buona, la loro pelle è priva di squame, è spessa e ruvida. La parte più elastica è la pelle situata sullo stomaco che permette al pesce di gonfiarsi a dismisura in caso di necessità.
Il pesce palla raggiunge la maturità sessuale a 5 anni. A quell’età il maschio conduce la femmina nell’acqua bassa vicino alla riva dove di solito rilascia dalle 3 alle 7 uova. Il maschio feconda le uova che galleggiano in acqua per 4 o 5 giorni per poi schiudersi. La vita media di un pesce palla è di circa 10 anni.
Il Veleno
Il suo veleno è composto dalla tetrodotossina, una neurotossina che blocca i canali del sodio e quindi la trasmissione degli impulsi nervosi. Per questo motivo, se ingerita in quantità importanti, paralizza i muscoli e porta rapidamente alla morte. La morte avviene per asfissia mentre la vittima resta cosciente fino all’ultimo. Il suo veleno ha un LD50 di 0,334 mg / Kg.
La neurotossina è particolarmente concentrata nel fegato, nella cistifellea, negli occhi e nelle ovaie del pesce. La parte più pericolosa è comunque la cistifellea.
Ogni anno al mondo muoiono diverse persone per aver mangiato il pesce palla senza un’adeguata preparazione. Il calore della cottura infatti non disattiva il veleno.
Negli ultimi anni questo composto è stato studiato in quanto pare abbia buone potenzialità in campo terapeutico. È stato testato con successo nella cura del dolore per quanto riguarda i malati di tumore. Si sono ottenuti risultati positivi anche per il trattamento delle aritmie cardiache.
Si è calcolato che un pesce palla adulto contiene abbastanza veleno per uccidere più di 30 persone.
Cosa fare in Caso di Ingestione
Non esiste un antidoto al veleno del pesce palla. In caso di ingestione il trattamento consiste nello svuotamento dello stomaco e l’ingestione di carbone vegetale per facilitare l’espulsione del veleno dall’organismo.
Sintomi
I sintomi di avvelenamento dopo aver ingerito il veleno si manifestano dai 30 minuti alle 3 ore dall’ingestione. Vomito, incontinenza e paralisi i sintomi.
Tecniche di Difesa
Una caratteristica comune in tutti questi pesci è la capacità di ingerire grandi quantità d’acqua e di aumentare notevolmente le proprie dimensioni. Questa tecnica, oltre a spaventare i predatori, serve anche per evitare di essere divorati da altri pesci. Il pesce riesce a gonfiarsi dalle 3 alle 7 volte prima di essere troppo stanco per poter riuscire a gonfiarsi ancora. Riesce a restare gonfio per circa 15 minuti. Alcuni esemplari di pesce palla sono rivestiti anche di aculei che rendono ancora più efficiente la loro difesa.
Si ritiene che il pesce palla abbia sviluppato questa tecnica di autodifesa perché è uno scarso nuotatore, non in grado di sfuggire velocemente ai predatori. Ovviamente oltre alla capacità di gonfiarsi, questo pesce utilizza anche il veleno per tenere alla larga i predatori. Il pesce palla ha spesso colori vivaci e spesso c’è una relazione tra questi colori e la quantità di tossina presente nel pesce. Colori più brillanti e vivaci sono spesso associati ad una maggior quantità di veleno.
Se il suo veleno è letale per la maggior parte dei predatori, non lo è per tutti. Gli squali infatti sono immuni alla sua tossina e possono cibarsene senza conseguenze.
Il Pesce Palla in Cucina
La carne di questo pesce è considerata un piatto speciale in Giappone, Corea e Cina. In Giappone il piatto è estremamente costoso e viene chiamato fugu.
A partire dal 1958, in Giappone, i cuochi devono ottenere una licenza apposita per cucinare il fugu nel loro ristorante. Devono anche studiare per almeno 3 anni prima di essere in grado di pulire e cucinare il pesce palla in modo adeguato.
Il modo principale in cui viene servito è il sashimi, ovvero crudo e tagliato a fette sottilissime. Il piatto viene condito con salsa di soia e succo di agrumi. Spesso si utilizza un apposito coltello che viene usato solo per la preparazione di questo pesce.
Il pesce palla può essere consumato anche fritto, stufato con verdure ed in zuppa di riso.
Gli scarti di lavorazione devono essere obbligatoriamente riposti in appositi contenitori sigillati per non essere mescolati con i comuni rifiuti.
Diffusione Pesce Palla
Pesce palla