Terrore dei Boschi – Lachesis muta
Il serpente terrore dei boschi, nome scientifico Lachesis muta, è un serpente velenoso appartenente alla famiglia Viperidae.
Il terrore dei boschi è conosciuto anche con i nomi di crotalo muto e di surucucù. In lingua inglese è comunemente definito bushmaster.
Il nome del genere Lachesis deriva dalla mitologia greca. Lachesi era una delle tre parche, quella che decideva la durata della vita di un essere umano.
Appartiene alla sottofamiglia dei crotali ed è la vipera più grande presente in America.
Al momento è riconosciuta una sottospecie, il Lachesis muta rhombeata.
Aspetto
Il serpente terrore dei boschi è un rettile grande, la sua lunghezza media si aggira tra i 2 ed i 3 mt. L’esemplare più lungo documentato, appartenente a questa specie, misurava 3,65 mt.
Il peso di questa vipera può variare tra i 3 ed i 5 kg.
Il corpo è piuttosto massiccio, cilindrico, che tende ad essere leggermente compresso verso il dorso. La coda è corta ed affusolata.
Il colore di fondo può essere nei toni del marrone, rosato o giallo. Sul dorso e sui fianchi presenta delle macchie scure, marroni o nere. Le macchie formano un motivo di triangoli rovesciati che verso la coda si trasformano in strisce.
Il ventre è chiaro e spesso questi serpenti hanno sul muso una striscia scura che va dall’occhio alla bocca.
Le squame sono molto carenate e quelle sulla linea dorsale sono così sporgenti da formare quasi una cresta.
La testa è grande, ellittica e piatta, ben distinta dal collo. Il muso è rotondo, gli occhi sono di medie dimensioni, le pupille ellittiche e verticali. Il terrore dei boschi ha degli organi specifici per percepire il calore, situati tra le narici e gli occhi.
I denti veleniferi sono ricurvi e molto grandi. Queste zanne misurano mediamente 3,5 cm, ma possono raggiungere i 5 cm. Quando la vipera chiude la bocca li ripiega all’indietro.
Comportamento
Il serpente terrore dei boschi è un rettile crepuscolare e notturno. Questi serpenti sono solitari e molto schivi.
Quando sono alla ricerca di prede o di femmine per l’accoppiamento, queste vipere seguono dei veri e propri sentieri chimici. Utilizzano per questo scopo le loro lingue che, assaporando l’aria, portano informazioni olfattive al cervello attraverso l’organo vomeronasale.
Durante la caccia utilizzano anche i sensori del calore, riuscendo così ad individuare una preda anche se questa resta immobile.
Questi serpenti sono principalmente predatori da agguato. Si nascondono in punti strategici del terreno ed attendono che una preda entri nel loro raggio d’azione.
Quando il serpente terrore dei boschi attacca una preda la afferra con la bocca e la trattiene per iniettarle efficacemente il veleno. I suoi lunghi denti veleniferi sono simili ad aghi ipodermici, progettati per penetrare in profondità.
Benché gli attacchi nei confronti dell’uomo documentati siano davvero pochi, il Lachesis muta è molto temuto nelle regioni in cui vive.
Questo perché è un serpente aggressivo, capace perfino di seguire un essere umano per cercare di morderlo dopo essere stato provocato.
Quando si sente minacciato il serpente terrore dei boschi fa vibrare la coda come un serpente a sonagli e si posiziona nella classica figura di attacco ad S. Morde con uno scatto rapidissimo ed è in grado di infliggere più morsi consecutivamente.
Anche un solo morso di un giovanissimo Lachesis muta può risultare fatale.
Veleno
Il veleno del terrore dei boschi non risulta particolarmente potente con un LD50 pari a 36,9 mg/kg. Il problema è che con un solo morso questo serpente può iniettarne dai 200 ai 500 mg. Una quantità di veleno davvero notevole e quindi estremamente pericolosa.
Alcuni sostengono che la quantità di veleno prodotta e quindi iniettata da questi serpenti possa variare in base ai loro livelli di stress.
Tenuto in cattività il serpente terrore dei boschi produce progressivamente meno veleno. Lo stress potrebbe anche creare delle variazioni sul livello di tossicità del veleno. Purtroppo al momento non è stato possibile avere dei chiarimenti scientifici in merito. Non ci è dato quindi sapere se in natura il veleno di questa specie risulti più tossico di quel che crediamo.
Il suo veleno è principalmente emotossico, distrugge quindi i globuli rossi alterando la coagulazione del sangue ed il sistema circolatorio. È stata riscontrata la presenza di procoagulanti. Anche se si presuppone la presenza di sostanze miotossiche ed anticoagulanti, non se ne ha al momento la certezza.
Sintomi
Se si viene morsi dal serpente terrore dei boschi i sintomi immediati sono dolore e grave gonfiore, lividi e vesciche nella zona del morso, mal di testa.
I sintomi più gravi sono:
- Nausea e vomito
- Dolori addominali e diarrea
- Vertigini
- Convulsioni
- Collasso
- Necrosi
- Coagulopatia
- Emorragie
La morte può sopraggiungere per arresto cardiaco, emorragie estese o gravi danni renali.
Il tasso di mortalità per il morso di questo serpente è sconosciuto. Il rischio di morire senza interventi medici è però ritenuto molto alto.
Trattamento di Primo Soccorso ed Antidoto
Se si viene morsi da un Lachesis muta è di vitale importanza raggiungere un ospedale al più presto.
Nel frattempo liberatevi di eventuali anelli e bracciali e praticate nella zona del morso una fasciatura a pressione. Cercate di steccare l’arto colpito, anche con mezzi di fortuna, per tenerlo il più immobile possibile.
Restate calmi per non accelerare il battito cardiaco e quindi il flusso sanguigno. Non tagliate o succhiate la ferita, evitate di metterci sopra creme o pomate. Non prendete analgesici perché altererebbero i sintomi, rendendo più difficile il lavoro dei medici.
Contro il veleno del serpente terrore dei boschi esistono 4 antidoti polivalenti diversi.
Habitat del Terrore dei Boschi
Il Lachesis muta predilige le zone con ampie precipitazioni ed una temperatura superiore ai 24 gradi centigradi.
Per questo vive nelle aree tropicali e nelle foreste umide. Solo in Trinidad predilige le zone collinari e montuose.
Questo serpente riesce comunque ad adattarsi ad altitudini che non superano mai i 1000 mt.
Alimentazione
Il serpente terrore dei boschi si nutre prevalentemente di piccoli mammiferi e roditori. Occasionalmente può però mangiare anche uccelli e rettili.
Accoppiamento e Riproduzione
Il terrore dei boschi è oviparo, depone cioè le uova.
Prima dell’accoppiamento, che si verifica durante tutto l’anno, i maschi corteggiano le femmine.
Durante il corteggiamento i maschi si strofinano con il loro corpo su quello delle femmine. A volte i maschi si arrampicano per strofinarsi sul dorso delle femmine a testa in giù.
Dopo l’accoppiamento, le femmine depongono nella tana da 5 a 19 uova. Durante l’incubazione, che dura dai 60 ai 79 giorni, le femmine proteggono le uova ed abbandonano il nido solo per bere.
Una volta che le uova si schiudono, i piccoli, che alla nascita misurano oltre 30 cm, sono totalmente indipendenti e già velenosi.
Raggiungeranno la maturità sessuale tra i 3 ed i 4 anni di età.
La durata media della vita di un esemplare di questa specie in natura ci è sconosciuta. In cattività questi serpenti vivono tra i 12 ed i 18 anni.
Conservazione
Il Lachesis muta è un serpente molto grande e pericoloso. Da adulto non ha predatori di rilievo, tranne l’essere umano. Da giovani queste vipere possono invece essere predate da altre specie di serpenti o da uccelli rapaci.
Purtroppo il terrore dei boschi è considerato vulnerabile nella lista rossa IUCN. È quindi a rischio di estinzione, soprattutto a causa della costante e progressiva distruzione del suo habitat naturale.
Diffusione
Il serpente terrore dei boschi vive nel nord della Bolivia, nell’est dell’ Ecuador, in Brasile, Colombia, Guyana francese, Guyana, Perù, Trinidad e Tobago, Suriname e Venezuela.
Terrore dei boschi – Lachesis muta