Vipera della morte – Acanthophis antarcticus
La vipera della morte, nome scientifico Acanthophis antarcticus, appartiene alla famiglia Elapidae. Contrariamente a quanto suggerisce il suo nome non è quindi una vera vipera.
Pur essendo un elapide, l’Acanthophis antarcticus nel corso della sua evoluzione ha assunto l’aspetto delle vipere a causa del suo stile di caccia. Gli attacchi rapidi hanno infatti bisogno di un corpo corto e muscoloso e non lungo e sinuoso.
Il nome del suo genere, Acanthophis, significa “spinoso”, probabilmente per la squama appuntita che questo serpente ha sulla punta della coda. La sua specie è definita antartcticus, per il fatto che le zone nelle quali vive la vipera della morte si affacciano direttamente sull’Antartide.
La vipera della morte è uno dei serpenti più velenosi in Australia e nel mondo.
Aspetto
Questo serpente è facilmente riconoscibile tra gli elapidi australiani. La vipera della morte ha un aspetto corto e tozzo.
La sua lunghezza media si aggira intorno ai 70 cm e può raggiungere al massimo la lunghezza di un metro.
Il corpo è largo ed appiattito, il colore di fondo estremamente variabile. Questi serpenti sono dotati di strisce su tutto il corpo che possono essere di colore nero, grigio, marrone o rossiccio. Il ventre è solitamente color crema o rosato.
La coda è corta e sottile, a volte di colore diverso rispetto al resto del corpo. Le squame sono lisce.
La testa è grande, triangolare e ben distinta dal corpo.
Gli occhi sono di medie dimensioni e con la pupilla verticale.
La vipera della morte è dotata dei denti più lunghi di qualunque altro serpente australiano.
Comportamento
L’Acanthophis antarcticus è un serpente schivo e notturno.
Ha l’abitudine di nascondersi completamente sotto la sabbia in attesa di potenziali prede. Di solito avvicina la sua coda alla bocca e la fa sporgere dalla sabbia per attirare l’attenzione di piccoli animali. Quando questi sono abbastanza vicini, li attacca all’improvviso con forza e precisione. Questo serpente, quando morde, non lascia immediatamente la preda ma prolunga il morso il più possibile per avere la certezza di iniettare abbastanza veleno.
Dopo averla avvelenata, la vipera della morte attende che la preda muoia per mangiarla con calma.
La vipera della morte tende a nascondersi anche sotto cumuli di foglie, cercando però luoghi vicino o sotto a dei cespugli che possano offrirgli l’ombra. Proprio a causa di questo comportamento è davvero facile per l’uomo calpestarla senza rendersene conto, scatenando così il suo attacco.
Non è un serpente aggressivo ma purtroppo è difficile scoprire la sua presenza prima di essere morsi. Non soltanto perché si nasconde ma anche perché usa le sue doti mimetiche per non farsi vedere. Se viene provocata appiattisce il corpo e si arrotola per poi colpire rapidamente.
La vipera della morte è il serpente australiano con il morso più veloce in assoluto. Questi serpenti sono tuttavia molto riluttanti a mordere l’uomo a meno che non si sentano direttamente minacciati.
Il veleno della Vipera della Morte
Il veleno della vipera della morte è altamente tossico con un LD50 pari a 0,5 mg/kg. Essendo dotato di denti molto grandi, questo serpente è in grado di iniettare fino a 180 mg di veleno con un solo morso. Fortunatamente di solito si limita ad una dose inferiore ai 100 mg.
È un veleno neurotossico che agisce cioè sulle cellule del sistema nervoso, compromettendone il funzionamento. Il veleno dell’ Acanthophis antarcticus agisce molto velocemente. Per un essere umano la morte può sopraggiungere dopo soltanto 6 ore dal morso.
Sintomi
I primi sintomi di avvelenamento da vipera della morte sono dolore e gonfiore locale, nausea, mal di testa, capogiro, dolori addominali, difficoltà di linguaggio e nel tenere gli occhi aperti.
Poiché il suo veleno causa una progressione di problemi, se non si interviene con l’antidoto si arriva facilmente alle convulsioni, alla difficoltà di respirazione, al collasso, alla paralisi ed alla morte.
Il tasso di mortalità a causa del morso dell’ Acanthophis antarcticus, senza antidoto, si aggira intorno al 60%. Tuttavia con la somministrazione dell’antidoto la morte a causa di questo serpente è molto rara.
Trattamento di Primo Soccorso ed Antidoto
Se si viene morsi da una vipera della morte è di vitale importanza cercare di raggiungere un ospedale.
Nel frattempo è bene non lavare la ferita per permettere ai medici di analizzare i residui di veleno e risalire con esattezza al tipo di serpente che ci ha morso. Allo stesso modo non tagliate o succhiate la ferita nel vano tentativo di far uscire del veleno.
Non applicate creme o pomate, non prendete analgesici. La cosa migliore è praticare una fasciatura a pressione che ostacoli la circolazione linfatica ma non quella sanguigna. La fasciatura deve essere stretta ma non troppo, simile ad esempio a quelle che si praticano in caso di distorsione. Cercate inoltre di immobilizzare l’arto ferito, magari con una steccatura.
Se passa molto tempo prima di un intervento medico potrebbe rivelarsi utile praticare la respirazione bocca a bocca.
Esiste un antidoto specifico per la vipera della morte ma, in mancanza di questo, è possibile somministrare un antidoto polivalente per il morso di elapidi. Possono essere necessarie dosi multiple.
Con la somministrazione dell’antidoto, l’inversione dei sintomi causati dal veleno dell’ Acanthophis antarcticus è molto più veloce ed efficace rispetto a quelli causati dal Taipan o dal serpente bruno.
Habitat della Vipera della Morte
La vipera della morte vive nelle foreste, nei boschi, nelle praterie e nelle brughiere della costa orientale dell’Australia.
Può capitare di incontrarla anche tra gli arbusti e nei campi adibiti a pascolo.
Il clima che preferisce è quello temperato freddo anche se non ama le temperature troppo rigide.
Alimentazione
Le prede preferite dell’ Acanthophis antarcticus sono piccoli mammiferi, uccelli, rane e lucertole che aspetta pazientemente nascosta anche per diversi giorni.
Gli esemplari giovani si nutrono principalmente di piccole lucertole e scinchi.
Riproduzione
Questa specie è ovovivipara, schiude cioè le uova all’interno del corpo e dà alla luce piccoli vivi.
La vipera della morte mette al mondo i suoi piccoli alla fine dell’estate. Le sue nidiate prevedono mediamente dai 3 ai 20 piccoli. La più grande nidiata registrata di Acanthophis antarcticus ammonta a 30 piccoli.
Conservazione
Questa specie non è considerata a rischio estinzione benché ci sia un progressivo restringimento del suo habitat naturale a causa del disboscamento.
La vipera della morte viene sempre più spesso uccisa anche da animali introdotti dall’uomo che non sarebbero suoi predatori naturali come le volpi ed i gatti.
Diffusione della Vipera della Morte
La vipera della morte vive nelle zone costiere del sud e nella parte occidentale dell’Australia, in Nuova Guinea ed a Papua.
Vipera della morte – Acanthophis antarcticus