Vipera saltatrice – Atropoides nummifer

Vipera saltatrice – Atropoides nummifer

La vipera saltatrice, nome scientifico Atropoides nummifer, appartiene alla famiglia Viperidae e alla sottofamiglia Crotalinae.

Il nome scientifico della sua specie deriva dal temine latino nummus che significa moneta e da fer che significa orso. Probabilmente questi termini sono stati scelti in riferimento alla forma delle macchie dorsali.

Vipera saltatrice - Atropoides nummiferPhoto Credit: Andrew Snyder@Flickr

La vipera saltatrice è conosciuta anche come vipera saltante o vipera saltatrice messicana. In inglese si chiama Jumping Pit Viper mentre in Messico viene chiamata Mano de Piedra.

Oltre alla Atropoides nummifer nummifer, che vive in Messico, esistono altre due sottospecie di vipera saltatrice. Una è la Atropoides nummifer mexicanus che, a dispetto del nome, vive in Guatemala, Panama e Costa Rica. È chiamata più correttamente anche vipera saltatrice del centro America. L’altra è la Atropoides nummifer occiduus che vive solo in Guatemala.

A parte i luoghi di diffusione, le differenze tra queste 3 vipere sono così minime che in molti oggi le considerano come una sola specie.

Questi rettili, data la somiglianza, vengono spesso scambiati per dei giovani Lachesis muta.

Aspetto

La vipera saltatrice non è molto grande. La sua lunghezza media oscilla tra i 40 ed i 60 cm. La lunghezza massima registrata per questa specie è di 76,2 cm.

Il corpo ha un aspetto tarchiato ed appare ruvido a causa delle squame fortemente carenate.

Il colore di fondo può essere in diverse tonalità di marrone, grigio, rossastro o rosato. Il dorso è ricoperto da una serie di macchie romboidali di colore marrone scuro o nero. Le punte inferiori di queste macchie spesso si collegano con macchie sui fianchi, fino a formare strette bande trasversali. La coda è corta ed ha solitamente toni più chiari rispetto al resto del corpo. Il ventre è chiaro e, occasionalmente, può presentare delle macchie scure.

La testa è ampia e triangolare, ben distinta dal collo. Nella parte superiore della testa il colore è scuro e sono presenti delle strisce post-orbitali oblique. Il muso è arrotondato.

Gli occhi sono di piccole dimensioni con pupille ellittiche verticali. Tra gli occhi e le narici sono posizionate le fossette per la termoricezione. In questi serpenti le fossette sono così evidenti che in molti li chiamano serpenti dai 4 nasi.

I denti veleniferi sono posizionati nella parte anteriore della bocca e sono collegati alle ghiandole del veleno.

Habitat

La vipera saltatrice ama le foreste tropicali e sub tropicali umide, le foreste di latifoglie e le foreste pluviali più basse. È possibile trovarla anche nelle foreste secondarie e nelle piantagioni.

La Atropoides nummifer sopravvive fino ad un’altitudine di 1.600 mt sul livello del mare.

Comportamento della vipera saltatrice

Questi rettili sono terrestri e attivi sia di giorno che di notte. Tuttavia la vipera saltatrice che vive ad altitudini più elevate è attiva solo di giorno, in particolar modo la mattina. Questo accade nei luoghi in cui c’è un grande sbalzo termico e le temperature di notte scendono molto.

È facile trovarla a crogiolarsi al sole, oppure nascosta all’interno dei tronchi, tra le foglie cadute a terra o tra i detriti. Il suo colore variegato la aiuta a mimetizzarsi molto bene tra le luci e le ombre del sottobosco. Non è raro che si nasconda nei mucchi di foglie e poi balzi fuori all’improvviso per catturare le prede. Le fossette per la termoricezione gli permettono di rilevare qualsiasi piccolo cambiamento di temperatura. Per questo è in grado di mordere anche se non vede il bersaglio.

Durante un esperimento è stato dimostrato che un crotalo completamente cieco ha un tasso di successo del 98% negli attacchi alla preda. Se però gli vengono occluse le fossette, il tasso di successo scende al 27%.

Nonostante le sue dimensioni relativamente piccole, diventa molto aggressiva quando si sente in pericolo. Quando viene minacciata, la vipera saltatrice si raggomitola in posizione difensiva e apre il naso in un segnale di avvertimento. Quando morde o cerca di farlo, riesce ad effettuare salti in avanti di circa la metà della sua lunghezza.

A differenza della maggior parte delle vipere, i membri di questo genere mordono come fanno i serpenti opistoglifi. Una volta che hanno morso la loro preda, non la lasciano andare e continuano a “masticarla”, fino a causare l’equivalente di 5 o 6 morsi.

Inutile dire che si percorrono a piedi strade rurali o zone a rischio è bene fare la massima attenzione a dove si mettono i piedi.

Veleno e Sintomi

Il veleno della vipera saltatrice è emotossico, influisce cioè sulla coagulazione del sangue. Non è tra i più potenti, con un LD50 intravenoso pari a 2,4 mg/kg. Anche la quantità di veleno che riesce ad iniettare è abbastanza modesta, si aggira intorno ai 60 mg.

Anche se sono piuttosto piccoli, questi rettili sono molto robusti ed in grado di fare parecchio male. Non si conosce la reale pericolosità del loro veleno, ma è potenzialmente letale.

I sintomi locali dovuto al morso della Atropoides nummifer sono da lievi a moderati. Comprendono dolore, gonfiore, lividi, vesciche e possibile necrosi dei tessuti.

I sintomi sistemici sono molto rari e si verificano sono in caso di grave avvelenamento. I più comuni sono mal di testa, nausea, vomito, dolore addominale e collasso. Questo veleno causa coagulopatia ed emorragie ma studi di laboratorio suggeriscono che questi siano altamente improbabili in un essere umano.

Trattamento di Primo Soccorso ed Antidoto

Se si viene morsi da una vipera saltatrice è bene raggiungere un ospedale.

Restate sdraiati e non tagliate o succhiate la ferita. Evitate di metterci sopra creme o pomate. Non prendete analgesici perché altererebbero i sintomi, rendendo il lavoro dei medici più complicato.

Nella maggior parte dei casi si tratta di avvelenamento di lieve entità. In alcuni gravi casi però, è necessaria la somministrazione dell’antidoto.

Contro il veleno della Atropoides nummifer esistono 5 antidoti diversi, dei quali uno solo è prodotto in Messico.

Alimentazione

La vipera saltatrice di solito si nutre di piccoli mammiferi, roditori, lucertole e rane. I piccoli mangiano invertebrati.

È stato inoltre documentato che può nutrirsi di serpenti, anche della sua stessa specie.

Vipera saltatrice - Atropoides nummiferPhoto Credit: Wikimedia Commons

Riproduzione

Sulla riproduzione della Atropoides nummifer si sa piuttosto poco.

È ovovivipara, le uova si schiudono nel ventre materno per dare alla luce piccoli vivi. La stagione riproduttiva va da ottobre ad aprile. La nidiata è composta da 5 a 25 piccoli.

Alla nascita i piccoli misurano dai 13 ai 18 cm e pesano circa 6 gr.

Conservazione

Nella lista rossa IUCN, la vipera saltatrice desta “minima preoccupazione”. Non è quindi considerata a rischio di estinzione.

Questa specie è però protetta dalla legge messicana perché è considerata una specie a rischio di estinzione.

Questi rettili sono presenti in almeno un’area protetta, a Veracruz.

Diffusione

Mappa diffusione Vipera saltatrice - Atropoides nummifer
Mappa diffusione Vipera saltatrice – Atropoides nummifer

La vipera saltatrice vive nella zona orientale del Messico.

Vipera saltatrice – Atropoides nummifer

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