Bruco Assassino – Lonomia obliqua

Bruco Assassino – Lonomia obliqua

Il Bruco assassino, nome scientifico Lonomia obliqua, è il bruco di una specie di lepidotteri appartenente alla famiglia Saturniidae.

Lonomia obliqua - Bruco assassinoPhoto Credit: Terra Vermelha

Benché al mondo esistano diversi tipi di bruchi velenosi per l’uomo, il Lonomia obliqua è in assoluto il più pericoloso.

Il bruco assassino, come suggerisce il soprannome, è un animale che può portare alla morte. Sono infatti più di 500 i decessi attribuiti a questo insetto.

Prima degli studi effettuati sul Lonomia obliqua non si riteneva possibile che dei bruchi potessero produrre una quantità sufficiente di tossine per uccidere un uomo.

È inoltre paradossale pensare che, una volta diventato falena, il Lonomia obliqua è assolutamente innocuo.

Gli incontri accidentali dei bruchi assassini con gli esseri umani sono aumentati molto negli ultimi 20 anni. Questo può essere dovuto alla deforestazione, all’uso massiccio di pesticidi che hanno ridotto i predatori naturali di questa specie ed all’innalzamento delle temperature.

Aspetto

Il bruco assassino ha una lunghezza media che oscilla tra i 4,5 cm ed i 6 cm.

Il colore di questo insetto varia dal verde al marrone per aiutarlo a mimetizzarsi sugli alberi.

Il bruco assassino ha il corpo completamente ricoperto di sottilissime spine velenose di diverse dimensioni. Le spine del bruco assassino sono posizionate a spirale su delle sporgenze allineate sul corpo. Le sue spine velenose si staccano molto facilmente e basta sfiorare questo insetto per rischiare l’avvelenamento.

Una volta diventati falene assumono un aspetto assai più gentile e misurano tra i 6 cm e gli 8 cm. Il colore delle loro ali varia dal grigio al marrone e dal giallo all’arancione, a seconda del sesso.

Lonomia obliqua - Bruco assassino

Credit Photo: Wikimedia Commons

Comportamento

I Lonomia obliqua vivono e si spostano in gruppo. Sono attivi di notte e mangiano su diversi tipi di alberi, anche da frutto.

Di giorno si spostano sui rami bassi degli alberi o sulla corteccia del tronco. A volte ne ricoprono completamente una vasta area. Per questo motivo è assai facile che un essere umano entri in contatto con i bruchi assassini inavvertitamente.

A causa alla loro mimetizzazione è infatti possibile sfiorare o appoggiare una mano su molti di questi insetti senza rendersi conto della loro presenza.

Il Veleno

Il bruco assassino ha un veleno molto potente e può provocare la coagulazione intravascolare disseminata. Il suo veleno presenta inoltre diversi agenti che influiscono sulla coagulazione del sangue.

Un solo insetto non è in grado di iniettare una quantità sufficiente di veleno per uccidere una persona. Purtroppo, come abbiamo visto, è però facile essere punti da più esemplari contemporaneamente.

È stato calcolato che per riportare danni rilevanti un essere umano deve essere punto dalle 20 alle 100 volte. Comunque la dose letale di tossine di questo veleno è tra le più basse di tutte le tossine conosciute.

Sintomi

L’entità di avvelenamento da Lonomia obliqua varia a seconda di quanti bruchi sono stati toccati, dello stato di salute e della corporatura della vittima.

I primi sintomi di avvelenamento sono ecchimosi e bruciore nella zona punta, mal di testa, dolori muscolari, vomito e febbre.

Purtroppo entro poche ore possono presentarsi sintomi di avvelenamento molto gravi.

  • Emorragie nasale e gengivale
  • Emorragia polmonare
  • Emorragia intracranica
  • Insufficienza renale
  • coagulazione intravascolare disseminata

Il suo veleno può portare alla morte nel giro di 24 ore dal momento in cui si è entrati in contatto con le spine.

Il tasso di mortalità da avvelenamento di bruco assassino si aggira intorno al 2,5%.

Lonomia obliqua - Bruco assassino
Foto: Rosa Caroline Teixeira @Flickr

Trattamento di Primo Soccorso ed Antidoto

Se si viene punti da questo insetto è assolutamente necessario raggiungere un ospedale.

Mentre si aspettano adeguate cure mediche è bene lavare ripetutamente la zona colpita con acqua e sapone. Per rimuovere eventuali spine restate incastrate nella pelle è possibile ricorrere a del nastro adesivo. Fate aderire il nastro adesivo sulla zona colpita e poi tiratelo via.

Solo recentemente è stato messo a punto, nel centro di ricerche biomediche in Brasile, un antidoto specifico contro il veleno del bruco assassino.

Se l’antidoto viene iniettato entro 12 ore dalla puntura riduce notevolmente la possibilità di sviluppare i sintomi più gravi.

Habitat

Il bruco assassino una volta viveva prevalentemente nelle foreste. Oggi si trova sempre più spesso anche nelle vicinanze delle aree urbane.

Alimentazione

Questa specie si nutre di piante e foglie degli alberi.

Riproduzione

Lonomia obliqua - Bruco assassino

Credit Photo: Wikimedia Commons

Il Lonomia obliqua può deporre le uova in diversi periodi dell’anno. Le uova, che hanno una brillante colorazione verde, si schiudono in meno di 20 giorni dalla covata.

Il bruco assassino impiega 3 mesi a diventare falena. Una curiosità di questa specie è che non costruisce il bozzolo. Si trasforma infatti in crisalide nei nascondigli a terra.

Una volta che i bruchi si sono trasformati in falene vivono più o meno una settimana. Le falene di questa specie non sono infatti dotate di una bocca per alimentarsi.

Diffusione

Mappa diffusione Lonomia obliqua - Bruco assassino
Mappa diffusione Lonomia obliqua – Bruco assassino

Il bruco assassino vive in Brasile (soprattutto nel zona meridionale), in Argentina, in Paraguay ed in Uruguay.

Bruco Assassino – Lonomia obliqua

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